Rassegna letteraria in collaborazione con ScrittuRa Festival
Ingresso Gratuito su prenotazione
16 dicembre 2022 ore 21:00
Miro Gori dialoga con Matteo Cavezzali
Matteo Cavezzali
IL LABIRINTO DELLE NEBBIE
Bruno Fosco è tornato vivo dal fronte della Grande Guerra, ma non è più l’uomo di quando è partito. Forse è anche per questo che accetta il ruolo di ispettore ai confini del mondo, ovvero nella stazione di polizia di Afunde, un villaggio nella palude del delta del Po in cui vivono solo donne, perché nessun uomo è sopravvissuto al fronte. Insidie, nebbia e cupe storie circondano il villaggio, mentre i suoi edifici sprofondano ogni giorno di più nel terreno fangoso. Quando viene trovata morta Angelina, con un misterioso simbolo sul collo, comincia una vera e propria battuta di caccia al suo assassino dentro i labirintici percorsi della palude. La bellissima e sfuggente Ardea sembra sapere molto di più di quello che si riesce a “leggere” dentro la realtà ingannevole e ancestrale dalla quale il forestiero è stato inghiottito assieme al suo sottoposto Della Santa e al vecchio e burbero anarchico Primo. Su Fosco e Ardea, e su tutto il paese, incombe l’eredità di violenza che la guerra, come tutte le guerre, ha lasciato dietro di sé. Matteo Cavezzali prende le mosse, come è sua consuetudine, dalla realtà storica per toccare la pelle viscida di un luogo mitico e infernale dove la ricerca del mostro si trasforma in un intricato racconto di fantasmi attraversato da una sinistra ansia di giustizia.
Matteo Cavezzali è uno scrittore nato a Ravenna. Il suo primo libro “Icarus. Ascesa e caduta di Raul Gardini” (minimum fax, 2018) ha vinto il premio Comisso e il Premio Volponi. Successivamente ha pubblicato due romanzi per Mondadori, “Nero d’inferno” (Mondadori, 2019) e “Il labirinto delle nebbie” (Mondadori, 2022) e due saggi per “Supercamper. Viaggio nella saggezza del mondo” (Laterza, 2021) e “A morte il tiranno” (HarperCollins, 2021). Nel 2021 è uscito il suo podcast “A morte il tiranno” per Storie Libere. Sempre nel 2021 ha realizzato insieme a Gianni Gozzoli il primo podcast originale prodotto dalla RAI per il lancio della nuova piattaforma nazionale Rai Play Sound: “Bruno Neri: Calciatore e Partigiano” da cui ha tratto anche lo spettacolo live “Il mediano che sfidò il Duce”. È ideatore e direttore artistico del festival letterario ScrittuRa di Ravenna, nato nel 2014. Ha diretto Scrittura sulle Dolomiti in Trentino e Salerno Letteratura.
17 febbraio 2023 | Ore 21
Matteo Cavezzali dialoga con Andrea Tarabbia
Andrea Tarabbia
IL CONTINENTE BIANCO
Venticinque anni, bello come un Cristo e convinto che l’unica via per sopravvivere nel mondo sia un odio esercitato con calma e raziocinio, Marcello Croce è a capo di un movimento di estrema destra che annovera picchiatori, fanatici, ma anche teorici e figure dai tratti quasi metafisici – tutte accomunate dal fatto che, per loro, vivere è come trovarsi in guerra. Grazie anche alla connivenza con certi rappresentanti politici e alla condiscendenza con cui l’opinione pubblica, ormai, guarda a molti fenomeni legati al neofascismo, Croce porta avanti la sua idea di sovversione e, nel frattempo, frequenta Silvia, una donna della borghesia romana con la quale instaura un gioco di potere che li porterà alla perdizione. La vicenda è ricostruita da un narratore misteriosamente attratto da Marcello e curioso di capire che cosa muova coloro che, oggi, credono in un’idea superata e violenta e la vogliono attuare. Ma c’è di più. La storia di Silvia e della sua caduta era già stata raccontata nello splendido romanzo, rimasto allo stato grezzo, che Goffredo Parise scrisse alla fine degli anni Settanta, “L’odore del sangue”. “Il Continente bianco” ne riprende temi e motivi, e sposta la vicenda ai giorni nostri, conservando nel rapporto morboso tra Silvia e Marcello la metafora potente del fascino che certe idee hanno esercitato, ed esercitano, sulla borghesia italiana. Andrea Tarabbia, autore di “Madrigale senza suono”, scrive un romanzo sul potere, a volte funesto, che abbiamo sugli altri e ci regala un ritratto di un gruppo di persone – e forse di un Paese – che danzano sull’abisso.
Andrea Tarabbia, nato a Saronno nel 1978, è autore dei romanzi La calligrafia come arte della guerra (2010), Il giardino delle mosche (2015; Premio Selezione Campiello 2016 e Premio Manzoni Romanzo Storico 2016). Nel 2012 ha curato e tradotto Diavoleide di Michail Bulgakov. Per Bollati Boringhieri ha pubblicato Madrigale senza suono (2019). Ha vinto il Premio Campiello 2019.
31 marzo 2023 | Ore 21
Matteo Cavezzali dialoga con Chiara Moscardelli
Chiara Moscardelli
IO E RHETT. STORIA DEL MIO GATTO E DI TUTTO QUELLO CHE HO IMPARATO DA LUI SULLA VITA, LA FELICITA’ E GLI UOMINI
È un pomeriggio di fine gennaio quando Chiara incontra Rhett, otto anni e dodici chili di morbidezza. Il proprietario è morto all’improvviso e una collega le chiede di prendersene cura. La sua risposta è categorica: sarà solo per qualche giorno. Non diventerà mai una di quelle che trattano i gatti come figli, questo deve essere chiaro. Quando però lei e Rhett restano da soli, qualcosa cambia. Sarà l’aria da duro che ha dipinta sul muso o l’espressione enigmatica con cui la guarda, ma Chiara ne rimane totalmente conquistata. Da quel momento Rhett diventa un improbabile compagno di vita: amico, confidente e – perché no? – silenzioso consigliere. E così, mentre Chiara cerca di cavarsela tra una pandemia che sembra infinita e una serie di disavventure davvero incredibili, sarà proprio Rhett a insegnarle, giorno dopo giorno, che la vita vale la pena di essere vissuta. Sempre e comunque. Dopo “Volevo essere una gatta morta” e “Volevo essere una vedova””, Chiara Moscardelli torna al racconto autobiografico: brillante, acuta e pungente come solo lei sa essere, ci regala una storia di crescita e accettazione. Con un protagonista d’eccezione: il gatto Rhett, l’unico maschio alfa che tutte le donne vorrebbero avere al proprio fianco.
Nata a Roma nel 1972, Chiara Moscardelli si distingue nel panorama letterario italiano per uno stile inconfondibile. Oggi vive e lavora a Milano ma il suo percorso di studi è iniziato presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”. Il primo romanzo, pubblicato nel 2011, è un lavoro parzialmente autobiografico dal titolo Volevo essere una gatta morta. Negli anni ha pubblicato diversi scritti con molteplici tematiche e generi letterari, infatti i libri di Chiara Moscardelli non rientrano solo nel genere rosa ma si muovono anche all’interno della narrativa. La sua ironia l’hanno fatta paragonare spesso a Woody Allen e Bridget Jones.